E’ libero un individuo che può agire, o non agire, senza che qualcuno possa condizionarlo o limitarne la volontà ed il pensiero.
L’articolo 3 della Costituzione afferma:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese.”
Siamo tutti liberi allo stesso modo? Oppure esistono forme di libertà diverse?
Gli ostacoli economici limitano o impediscono a tutti di essere liberi oppure solo ad alcuni?
Un lavoratore, un precario, un disoccupato o un pensionato sono liberi allo stesso modo di un milionario?
Se esistono libertà differenti, esiste l’ingiustizia sociale?
Esistono persone, sempre le stesse, che godono di libertà e diritti diversi e, soprattutto, enormemente maggiori?
Esistono persone, sempre le stesse, che godono di libertà e diritti diversi e, soprattutto, enormemente minori?
Esistono le classi sociali?
Esistono partiti o sindacati che si collocano su una impostazione di classe? Di quale classe?
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