domenica 28 aprile 2013

Ci siamo

Hanno fatto finta di litigare, hanno imbrogliato spudoratamente per vent’anni gli italiani fingendo di essere fra loro alternativi ma hanno sempre lavorato per le stesse politiche classiste e padronali che sono servite a depredare i lavoratori dei loro salari, i pensionati delle loro pensioni, i giovani del loro presente e del loro futuro e tutti dei loro diritti e delle loro libertà civili, sociali e del lavoro. I partiti della cosiddetta sinistra italiana hanno collaborato con i partiti della destra per determinare l’impoverimento dei discriminati che sono sempre più strozzati da un fisco di classe agevolato dal sostituto di imposta, mentre hanno elargito, tutti insieme, finanziamenti a piene mani alle banche e a imprenditori privati cui hanno permesso esenzioni ed evasioni fiscali legalizzate, condoni, scudi e privilegi vari. Essi hanno sostituito indisturbati e incontrastati oltretutto, alle politiche sociali quelle militari e di guerra, proprie del capitalismo e dell’imperialismo. E’ prosperata la corruzione che è insita e propria del sistema capitalista e del libero mercato. Essa riguarda in forme sempre più insultanti gli imprenditori ed i ricchi corruttori e i partiti dell’intera area governativa, sempre più impegnati a cancellare le residue forme di “democrazia”. Il voto popolare non conta nulla: I referendum sono ignorati ( energia nucleare, finanziamento ai partiti, acqua pubblica, ecc), e le “coalizioni” che si presentano alle elezioni, con i loro roboanti programmi elettorali, sono cancellate subito dopo. Le istituzioni sono umiliate ed i massimi rappresentanti delle istituzioni della Repubblica, nata dalla Resistenza sono piegati agli interessi e ai giochi speculativi di banche e imprenditori più o meno grandi. La classe padronale ed i privilegiati di tutti i colori spadroneggiano e si arricchiscono mentre affamano il popolo e costringono gli sfruttati e gli oppressi alla fame, alla miseria gettandoli nella disperazione più nera perché negano loro qualsiasi prospettiva futura. I ricchi, le banche, gli imprenditori ed i loro politici di ogni “colore” costituiscono la neo classe di privilegiati che opprime e discrimina tutti gli altri ceti e classi facendo passare per interessi generali e di tutti i loro comodi e le loro convenienze. Oggi la classe dei privilegiati e dei padroni non ha più bisogno di partiti che fingano di litigare fra di loro, mentre invece vanno sottobraccio, perché sono riusciti a convincere i cittadini che alla situazione attuale e a questo quadro politico non c’è alternativa, perlomeno al momento. Quindi basta centrodestra e centro”sinistra”, non c’è più bisogno della maschera, del resto le politiche dei vari governi “tecnici” che si sono succeduti (Amato, Dini e Monti) e dei governi “politici” (Prodi, Berlusconi ed ora Letta)si sono alternati in perfetta identità, sintonia e continuità nelle loro politiche economiche e sociali, tutelando gli stessi interessi e gli stessi ceti sociali privilegiati a danno delle masse popolari. Allo stato attuale non c’è alternativa. I partiti che ancora si definiscono di sinistra come Sel o fanno riferimento al comunismo, come Rifondazione ed il Partito dei comunisti italiani, non mettono in discussione il capitalismo, il mercato e la proprietà dai mezzi di produzione. In due decenni di restaurazione di classe padronale essi si sono confusi in dialoghi “unitari” col Pd cui hanno testardamente e colpevolmente continuato ad attribuire una collocazione a sinistra. Sel si è candidata alle elezioni con il Pd e Rifondazione ed il Pdci hanno dubitato fino all’ultimo se partecipare o meno alla demagogica farsa delle primarie. Queste aggregazioni sono palesemente interclassiste e più arretrate dello stesso Partito socialista riformista di Nenni Esse hanno cancellato dal loro agire la lotta di classe ed hanno sostituito ad essa il politicismo esasperato. Al conflitto economico e sociale hanno sostituito generiche battaglie “progressiste” sui diritti sociali o sull’ambiente, senza dare loro una lettura classe. Questi partiti non sono stati capaci di difendere minimamente gli interessi degli sfruttati, che hanno condannato, con le loro analisi ed il loro agire, ad una serie ininterrotta di sconfitte e di arretramenti. Esse hanno la responsabilità di non aver saputo o voluto affrontare lo scontro di classe in atto su basi marxiste impedendo così ai discriminati di disporre di uno strumento di analisi diverso e alternativo su basi sociali. Tutto questo è avvenuto in momento in cui lo scontro di classe si è accentuato ed in cui avrebbe dovuto essere più semplice la denuncia. La crisi di questi anni avrebbe dovuto far crescere consensi ed adesioni verso di loro. Questo non è avvenuto perché ne Rifondazione, ne il Pdci e ne tantomeno Sel sono stati percepiti come diversi dal sistema, come è invece avvenuto, a torto o a ragione, con il Movimento cinque stelle che almeno oggi e con tutte le sue contraddizioni è percettibilmente alternativo al sistema ed ai suoi giochetti. I gruppi dirigenti di queste formazioni si sono completamente inglobati nel meccanismo politico parlamentare ed ai meccanismi di potere di classe a questo collegati. Sostituire, a questo punto, ai loro fallimenti ed alle loro responsabilità, una neo politica “unitaria” che porti ad unire le debolezze di Sel, Rifondazione e Pdci servirebbe solo a prorogare l’agonia. Oggi più che mai c’è bisogno di un partito Comunista che stia veramente dalla parte dei discriminati e della loro classe e che alle analisi fumose ed interclassiste, di salotto o pseudointellettuali sostituisca la lotta di classe e gli interessi dei discriminati schierandosi contro l’ingiustizia, la discriminazione sociale e il privilegio insita nel mercato e nel sistema capitalista. Nel momento in cui sparisce, anche formalmente, ogni differenza fra false sinistre e destra si possono creare le condizioni per las ricostruzione della lotta e della vera alternativa sociale e di classe.

Nessun commento:

Posta un commento