lunedì 31 maggio 2010

Israele, la spietata democrazia del più forte

Ancora una volta si manifesta con chiarezza la brutalità indiscriminata della condotta di Israele verso il popolo palestinese. Non contento di “colonizzare” (leggi rubare) la terra a quel popolo, si erge a gendarme imponendo con la forza il suo interesse e la sua prepotenza. Il tutto col tacito sostegno dei paesi occidentali, Stati Uniti in prima fila.
Israele, una nazione raccontata “civile” e “democratica” anche se usa le armi in maniera preventiva, perfino contro una missione umanitaria uccidendo, a quanto è dato sapere finora 19 operatori e ferendone altri trenta. Tutti appartenenti ad organizzazioni non governative.
La missione, cui erano coinvolti insieme ad altre centinaia di partecipanti cinque parlamentari (di Irlanda, Italia, Svezia, Norvegia e Bulgaria), era stata organizzata nel tentativo di consegnare ai palestinesi, incarcerati dagli israeliani nella striscia di Gaza, 10mila tonnellate di aiuti umanitari. Tra questi cemento, medicine, generi alimentari, e altri beni fondamentali per la popolazione di Gaza. Inoltre anche case prefabbricate e 500 sedie a rotelle elettriche.
L’atto umanitario delle Ong è stato visto dagli israeliani come un tentativo di forzare l’embargo da loro imposto, con l’uso delle armi, ai palestinesi. Questi ultimi sono accusati di essere terroristi perché, tramite libere elezioni interne hanno scelto di farsi governare da Hamas, una organizzazione considerata dagli israeliani, appunto, terrorista.
Non hanno più il senso della misura! Intervenire, a quanto è dato sapere, nelle acque internazionali, con soldati in assetto di guerra, armati di tutto punto, contro una flottiglia di navi (alcune delle quali battenti bandiera turca) e causare una strage è considerato, dal governo israeliano legittimo e non un atto di pirateria o di terrorismo.
Siamo all’assurdo: un popolo, quello israeliano, confina con un altro popolo, quello palestinese, nel mentre gli sottrae con le colonizzazioni, la propria terra. Tutto questo senza che nessuno dei campioni della “democrazia” e della lotta al terrorismo abbia nulla da ridire. Quegli stessi paesi occidentali, compresa l’Italia, intervenuti con le armi in altre aree del mondo proprio per "salvare la democrazia e proteggerci dal terrorismo”. Ma quest'attacco non è terrorismo? E vediamo se stavolta la Farnesina esprimerà un giudizio inequivocabile o si limiterà a verificare la sorte degli italiani coinvolti.
Di fronte all'ingiustizia storica perpetrata contro un popolo intero i paesi occidentali continueranno a considerare come terroristi solo gli atti che vanno contro i propri interessi, difesi con bombe e prepotenza in nome della democrazia del più forte. La spietata legge del più forte.

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