Il segretario della Cisl, in un articolo apparso su "Il Sole 24 Ore" di oggi, invita le imprese a individuare: “una terapia-Pomigliano per favorire il rilancio”. “Ha ragione la presidente Marcegaglia nel denunciare la perdita di competitività del nostro Paese” afferma Bonanni e per favorire la crescita occorre "consentire alle imprese di sfruttare al massimo gli impianti con una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro, in cambio di ricadute positive sui salari e la salvaguardia dei posti di lavoro”, estendendo quindi in tutto il Paese il “modello Pomigliano”.
Questo “difensore” dei lavoratori non trova di meglio da fare che suggerire ai padroni della Confindustria la strada per aumentare i loro profitti. Tutto ciò nella logica subalterna e interclassista per la quale l’aumento dei salari, fra i più bassi d’Europa, non dovrebbe derivare da un’erosione dei profitti padronali ma da un aumento delle prestazioni, dei nastri e dei turni lavorativi (cioè dello sfruttamento), mentre la salvaguardia dell’occupazione dovrebbe conseguire da una maggiore “flessibilità” del lavoro e dei lavoratori (cioè dalla cancellazione dei diritti di questi ultimi).
Quando inoltre Bonanni afferma di consentire alle imprese di sfruttare al massimo gli impianti non pensa a un aumento dell’occupazione, ma a un maggior lavoro degli occupati (e a un loro maggiore sfruttamento). D’altra parte secondo la ricetta del segretario sindacale (?), gli aumenti salariali per i lavoratori non sarebbero a parità di lavoro, ma dovrebbero dipendere da maggiori carichi di lavoro e da turni più pesanti.
Bonanni tenta subdolamente di far credere che tutto ciò conviene ai lavoratori se vogliono maggiori salari e più occupazione. Nulla aggiunge sui maggiori guadagni e profitti che da tutto ciò deriverebbero, a parità di investimento, per i padroni.
Generalizzare Pomigliano significa allargare la spaccatura nel sindacato, nel tentativo di isolare ed emarginare la componente sindacale di base e di classe (Fiom e Cobas) e i lavoratori che a questa fanno riferimento. E che a queste logiche subalterne e collaborazioniste si oppongono.
Occorre smascherare e denunciare questa manovra perché questi sindacati e questi sindacalisti non tutelano i diritti e gli interessi dei lavoratori, ma li legano e li condizionano alle logiche del padronato e del mercato.
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