venerdì 30 luglio 2010

Gli intoccabili e i toccabili

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando alla Farnesina in occasione della settima Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo, ha accolto la protesta dei diplomatici italiani, che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera al capo dello Stato nella quale si esprimevano preoccupazioni per i tagli alla diplomazia previsti nella manovra finanziaria.
In quella conferenza il presidente della Repubblica ha fatto alcune significative affermazioni: “A tutti i cittadini è necessario fare sacrifici in proporzione ai loro redditi effettivi, ma non postulando tagli di risorse e appiattimenti su parametri impropri, quasi si trattasse di penalizzare gruppi di privilegiati e d’intoccabili”. Ancora: “L’obiettivo della riduzione del debito pubblico non si esaurisce in una manovra pur pesante come quella attuale”. Questo scopo, infatti, “richiederà un impegno di ben più lunga lena, uno sforzo costante e coerente di controllo sia d’indirizzi di governo, sia di comportamenti collettivi”. E in ultimo rispondendo alla Lega circa le funzioni della politica estera giudicate non trasferibili dal centro alle istituzioni regionali e locali, perché non frammentabili ha affermato: ”che eredità ed esperienze come quelle della diplomazia nazionale non possono essere disperse o impoverite se non a costo di un danno irreparabile per il prestigio e il ruolo internazionale del paese”.
Queste affermazioni, fatte in un’assemblea di persone coinvolte e interessate, fanno nascere diversi interrogativi. Come prima cosa la difficile contingenza economica è forse affrontata con equità nel nostro Paese, dove si sta realizzando un immenso spostamento di ricchezza che va concentrandosi sempre più nelle tasche di pochi, mentre sta riemergendo il fenomeno della povertà assoluta? I cittadini italiani concorrono effettivamente in proporzione al loro reddito? Oppure esistono fasce di cittadini (lavoratori dipendenti e pensionati) che pagano l’imposizione diretta fino all’ultimo centesimo anticipatamente (grazie al sostituto d’imposta), essendo "toccabilissimi" dal fisco, mentre tutti gli altri cittadini contribuiscono solo a consuntivo (?) e su propria dichiarazione alla scadenza annuale della denuncia dei redditi? Non è scandaloso che categorie di cittadini privilegiati con un altissimo tenore di vita dichiarino redditi irrisori e molto inferiori a quelli di un lavoratore o addirittura di un pensionato al minimo, risultando intoccabili dal fisco?
Se gli “appiattimenti su parametri impropri, quasi si trattasse di penalizzare gruppi di privilegiati e d’intoccabili”, non sono accettabili per il corpo diplomatico che sicuramente svolge una funzione rappresentativa importante, perché lo stesso criterio non può essere applicato per i lavoratori costretti a misurarsi con salari miseri e di sotto la soglia di povertà, se si considera che lo stipendio di un lavoratore contribuisce al mantenimento di altre persone? Forse i lavoratori non contribuiscono con il loro lavoro all’economia del Paese e hanno diritti inferiori agli ambasciatori, i quali non vanno mortificati?
Perché il debito pubblico cresce se i cittadini a reddito fisso (lavoratori e pensionati) pagano sempre più tasse mentre i servizi sono sempre di meno e di qualità più scadente? Perché non si utilizza il denaro pubblico a vantaggio del popolo e non s’impedisce, agli amministratori pubblici di sperperare risorse di tutti? E’ forse più semplice ricorrere a ennesime “manovre economiche collettive” che “toccano” i soliti noti determinando l'evidente peggioramento delle loro condizioni di vita? Perché non si leva alcuna voce autorevole delle alte cariche dello Stato verso una manovra economica che colpisce e penalizza i redditi fissi mentre ignora ed esenta i detentori di grandi ricchezze? Non sarebbe opportuno ed equo, prima di occuparsi dell’appiattimento dei trattamenti economici del corpo diplomatico, che non sono certo a livello d’indigenza, preoccuparsi di adeguare stipendi e pensioni al costo della vita e mettere mano alla disoccupazione, soprattutto quella dei giovani?
Perché la strada che viene scelta è sempre quella di colpire i toccabili?

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